Fattura Elettronica

Invio fattura elettronica al SDI e consultazione

Per legge il fornitore è obbligato a emettere fattura elettronica e trasmetterla al Sistema di Interscambio gestito dall’Agenzia delle Entrate anche quando il cliente è un privato che fornisce solo il codice fiscale. Ciò significa che ogni fattura (al netto dell’eventuale copia cartacea consegnata al cliente) deve transitare sul SDI. Il privato può poi controllare di averla effettivamente ricevuta accedendo alla propria area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate (con credenziali Fisconline/Entratel/SPID/CNS) e consultando la sezione “Fatture e Corrispettivi”. In particolare, nelle funzionalità di consultazione è disponibile l’elenco delle fatture elettroniche ricevute. Se la fattura non compare nel cassetto fiscale, ciò indica che non è stata inviata all’SDI o che è stata scartata per errore formale. Una fattura scartata, infatti, “si considera come non emessa” e non ha rilevanza fiscale. In tal caso il documento non può giustificare alcuna spesa ai fini della detrazione, perché formalmente non esiste.

Bonifico parlante e controlli dell’Agenzia

La detrazione al 50% richiede che il pagamento avvenga con bonifico parlante, contenente tutti i riferimenti normativi e anagrafici previsti (beneficiario, codice fiscale del pagante, causale dettagliata ai sensi dell’art. 16-bis TUIR). Il bonifico serve proprio a tracciare la spesa. L’Agenzia delle Entrate incrocia automaticamente i dati delle fatture elettroniche ricevute con quelli dei pagamenti segnalati: se l’importo o la partita IVA/Codice Fiscale del fornitore non corrispondono tra fattura e bonifico, la detrazione può essere negata. In base alle guide dell’Agenzia, la compilazione errata del bonifico può far perdere il diritto alla detrazione. Se emerge che la fattura in tuo possesso non combacia con il bonifico (o manca del tutto nel SDI), l’agevolazione sarà annullata e dovrai provvedere a integrare o sanare la posizione seguendo le istruzioni normative (ad esempio ripetere il pagamento correttamente o presentare dichiarazioni integrative).

Conseguenze di una fattura falsa

Se la fattura risulta ineffettiva (mai inviata allo SDI o non genuina), non può essere usata per ottenere la detrazione. L’Agenzia delle Entrate considererà la detrazione relativa a quella fattura come indebita. Dovrai quindi restituire l’importo della detrazione già fruito (con gli interessi) o compensarlo, e potresti incorrere in sanzioni tributarie per dichiarazione infedele. Inoltre, sebbene la responsabilità primaria sia del fornitore che emette la fattura fittizia, il cliente (cessionario) dovrà dimostrare di essere stato in buona fede. In assenza di prova contraria, l’Amministrazione fiscale può presumerlo partecipe alla frode e applicare penalità anche a suo carico. In sostanza, usare inconsapevolmente una fattura falsa espone al rischio di vedersi negare la detrazione e dover dimostrare con documentazione alternativa (ad es. dichiarazioni sostitutive) la propria buona fede.

Conclusioni e consigli pratici

In sintesi, verifica subito se la fattura è transitata dallo SDI: chiedi al fornitore copia della ricevuta di consegna SDI oppure controlla tu stesso accedendo al cassetto fiscale nella sezione “Fatture e Corrispettivi”. Se non risulta, potrebbe essere stata scartata oppure non inviata affatto. In tal caso segnala la problematica al fornitore e valuta di ottenere una nuova fattura regolare. Ricorda che ogni pagamento bonifico deve essere effettuato con bonifico parlante corretto. Infine, se dovessi scoprire che la fattura non è valida, considera di metterti subito in regola (ad esempio, recuperando un nuovo documento corretto o effettuando un ravvedimento operoso). In ogni caso, per evitare rischi è consigliabile rivolgersi a un commercialista o consulente fiscale: seguendo le normative attuali e le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate ti assicurerai di non perdere i benefici previsti e di adempiere correttamente a tutti gli obblighi fiscali.

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